Seconda intensa giornata della Calabria a Vinitaly 2019, festeggiati i 50 anni del Cirò

“Il Cirò è stato l’apripista della presenza della Calabria nel mondo dei vini con riconoscimenti. Una storia che viene tramandata oggi alle nuove generazioni che hanno acquisito il saper fare e la passione dei nonni e che portano avanti questa tradizione. Sarebbe davvero importante ottenere adesso anche la DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) per allargare la base produttiva e affinare il prodotto”. Così il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, nella seconda giornata del Vinitaly 2019, Salone internazionale dei vini e distillati, in programma a Verona fino a mercoledì 10.

Un tasting che ha visto protagoniste le cantine che hanno fatto la storia della Denominazione calabrese così come le nuove generazioni di vignaioli, chiamati al compito di traghettare dalla dimensione locale a quella internazionale il vino simbolo della Calabria.
Dunque Ippolito 1845, Caparra & Siciliani, Librandi, Zito, Senatore Vini, Sergio Arcuri e Cataldo Calabretta, rispettivamente con le annate 1969, 1973, 1985, 1999, 2007, 2011 e 2013. Strepitosa la performance delle annate d’antologia, in un’emozionante degustazione condotta da Walter Speller, corrispondente dall’Italia di Jancis Robinson.

 

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva 1973, Caparra & Siciliani
Rosso granato che evidenzia l’età del vino. Naso profondo, di zenzero, di arancia candita, di erbe officinali. Un’idea di Vermut. In bocca piuttosto lineare nella sua evoluzione, scandita dal ritmo di tannini sabbiosi.